Il Codex Rossanensis restaurato e restituito al pubblico
Nel giugno del 2012, il
Codex Purpureus Rossanensis è stato trasferito presso l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma (ICRCPAL).
L’operazione, concertata dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e dalla competente Soprintendenza territoriale, mirava ad accertare lo stato di conservazione dell’opera, che alla fragilità propria di un manufatto librario di epoca molto antica, associa una vicenda conservativa particolarmente travagliata, segnata dalle conseguenze di un pesante intervento di restauro, documentato all’inizio del Novecento e sinora scarsamente conosciuto. Al fine di determinarne con sicurezza l’attuale condizione, il Codex è stato sottoposto a un’accurata campagna di indagini condotta presso i laboratori scientifici dell’ICRCPAL. Questo lungo ciclo di ricerche mirava a fornire una base conoscitiva quanto più ampia possibile all’elaborazione di un protocollo conservativo e di un eventuale intervento di restauro.
L’opportunità di applicare a un documento tanto complesso tecniche di diagnostica a carattere rigorosamente non distruttivo, ha tuttavia consentito di mettere meglio a fuoco gli aspetti materiali dell’opera, offrendone una nuova visione anche alle discipline storiche. In questo quadro ha trovato spazio la formazione di un gruppo di ricerca a carattere multidisciplinare, che ha visto integrarsi alle indagini di laboratorio l’apporto delle ricerche archivistiche, filologiche e storico-artistiche.
All’interno del Museo Diocesano e del Codex di Rossano, in un apposito supporto multimediale, sarà possibile avere informazioni tecniche e fotografiche sugli interventi di restauro eseguiti sul prezioso manoscritto.